5 consigli per sentirvi davvero voi stessi nelle foto del vostro matrimonio
(E per non dover mai più fingere davanti a una fotocamera)
E se non foste voi a dovervi adattare alla fotografia… ma la fotografia ad adattarsi a voi?
Capita spesso: solo a sentir parlare di foto, qualcuno si irrigidisce. Non lo dice apertamente, ma si vede nello sguardo, nei gesti, in quel leggero disagio che sale allo stomaco. Non è una cosa strana, succede più spesso di quanto si pensi. Il punto è che nessuno vi ha mai davvero aiutato a sentirvi al sicuro davanti a un obiettivo. Ecco perché questi non sono i soliti consigli per “venire bene in foto”. Sono piccoli strumenti per riconoscervi, per sentirvi a vostro agio, anche in un giorno così importante.
1. Iniziate prima: conoscete chi vi fotograferà
Pensateci un attimo: vi sentireste davvero a vostro agio con una persona che conoscete appena? È lo stesso con chi vi fotografa. Bastano anche solo due chiacchiere, un caffè insieme, una passeggiata. Niente di formale, basta il tempo di capire se c’è sintonia. Io, ad esempio, ci tengo molto a questo primo momento, perché è proprio lì che inizia tutto. Una fotografia spontanea nasce sempre da una relazione vera, anche breve, ma vera.
2. Dite cosa vi mette a disagio
Magari non vi piace il vostro profilo, o vi blocca non sapere dove mettere le mani. Forse non ve lo siete mai detti, ma dentro di voi lo sentite. Ecco, dirlo a chi vi fotografa può cambiare tutto. Non serve vergognarsi o giustificarsi. Un fotografo empatico non giudica, accoglie. E se vi capita di trovarvi davanti a me, sappiate che non scatto mai subito. Prima vi ascolto. Prima vi vedo.
3. Scegliete un luogo che vi somigli
Non serve un castello. Non serve nemmeno un posto “instagrammabile”. Serve solo un luogo in cui vi sentite liberi. Può essere un bosco, una casa che vi emoziona, un agriturismo dove vi sentite a casa. Perché è lì, in mezzo a quei dettagli che vi appartengono, che nascono le immagini vere. Quelle in cui non dovete fare finta di essere felici, perché lo siete davvero.
4. Non pensate alla foto
Non è un modo di dire. È il consiglio più importante. Non pensate alla foto, pensate a vivere. Una risata, uno sguardo, un gesto spontaneo: se state bene, tutto il resto viene da sé. La macchina fotografica può diventare quasi invisibile, se chi la tiene in mano sa cosa sta facendo. Io, attraverso Obiettivo Ricordi, cerco sempre questo: non il momento perfetto, ma quello autentico. Quello che vi assomiglia, anche se non ve ne accorgete.
5. Non dovete piacere a nessuno
Davvero. Non dovete piacere a Instagram, né ai parenti, né a chi sfoglierà l’album tra vent’anni. Quelle immagini sono per voi. Per riguardarvi e riconoscervi. Con i sorrisi veri, con le imperfezioni che vi rendono unici, con tutto quello che portavate dentro. Se anche una sola foto vi farà dire “eravamo noi”, allora avrà senso.
Se vi risuonano queste parole, se sentite che questo modo di raccontare vi rappresenta, possiamo parlarne. Io sono Giuseppe Laganà, fotografo e creatore di Obiettivo Ricordi. Il mio compito non è quello di costruire pose, ma di esserci. Con discrezione, con rispetto, con ascolto. Per restituirvi qualcosa che non si dimentica.